Il Giappone visse un'epoca travagliata nella complicata transizione dall'età feudale a quella moderna. Questo passaggio, costellato da eventi profondamente traumatici per l'intera storia giapponese, è definito Bakumatsu, ed è un periodo storico durato all'incirca un ventennio nella seconda metà del XIX secolo. In esso, lo scontro fra le forze conservatrici e tradizionaliste del paese legate al clan Tokugawa e i partiti progressisti spinti verso la modernizzazione e il ritorno alla monarchia, trovò il suo culmine più cruento; il paese si trovò spezzato in due e la guerra civile incominciò a imperversare nelle campagne e nelle città. Solo con la cosiddetta guerra Boshin del 1868-1869 lo shogunato Tokugawa che dominava da circa 200 anni venne definitivamente sconfitto e il paese entrò nell'altrettanto complicata età Meiji, in cui il Giappone abbandonò le antiche strutture sociali legate al feudalesimo e al potere territoriale dei daimyo (cosi venivano chiamati le famiglie feudali più potenti), per abbracciare una forte e rapida europeizzazione del costume, dell'economia e della politica.
Truppe del Bakumatsu presso il Mount Fujinel 1867. Dipinto di Jules Brunet. (Wiki) |
Questa premessa storica è necessaria per introdurre uno dei capolavori del fumetto e dell'animazione giapponese: purtroppo per motivi a me ignoti, è quasi completamente sconosciuto in Italia, nonostante il manga abbia ricevuto una degna edizione in italiano da parte di Star Comics.
Questo capolavoro, disegnato dal mangaka Nobuhiro Watsuki, si intitola "Rurouni Kenshin" e fu editato da Shueshia nel 1994; la trasposizione in anime vide la luce nel 1996 in una bellissima serie animata.
Himura Kenshin è un samurai vagabondo che cerca di espiare i suoi crimini commessi nel Bakumatsu, durante il periodo di militanza negli Ishin Shishi, il partito favorevole alla modernizzazione del Paese; il suo processo di espiazione passa innanzitutto dal tentativo di aiutare i deboli contro i soprusi di chi approfitta di una società fragile ancora scossa dal sangue versato negli anni precedenti. Eccezionale in questo senso il concetto tipico della cultura samurai di sakabatou, una spada che possiede un'unica lama mortale che non si trova sul lato dell'avversario bensì su quello opposto. Kenshin brandisce la sakabatou per servire la giustizia; essa colpisce l'avversario ma non lo uccide. Egli quindi, promuove un uso pacifico e alternativo dell'arte spadaccina (ken-jutsu) per purificare se stesso e i suoi feroci avversari dalle atrocità compiute nel Bakumatsu.
Kenshin crede utopicamente in un Giappone nuovo e moderno redento dalla sua spada, e l'anime ha la qualità di caratterizzare in modo straordinario un personaggio dal fascino unico. Kenshin rappresenta sostanzialmente il Giappone del XIX secolo con tutte le sue contraddizioni, teso innegabilmente verso il futuro visto come spirito di trasformazione e rinascita, ma ancorato al passato sanguinoso e violento; Kenshin non abbandonerà mai l'idea che un mondo nuovo si possa realizzare pacificamente attraverso il perdono e la redenzione di se e degli altri sopravvissuti del Bakumatsu, ma nel corso dei suoi innumerevoli e cruenti scontri con i suoi avversari, il suo stesso passato di assassino baluginerà nei suoi occhi in cerca di morte e violenza e solo l'amore e l'amicizia riusciranno a fermare il suo istinto di uccidere.
Il manga ruota intorno al suo rapporto di amicizia con una giovane ragazza di nome Kaoru Kamiya che lo ospita nel suo dojo di Tokio dove ella stessa insegna ken-jutsu; il rapporto fra i due ragazzi diventa sempre più profondo e determinante per lo stesso Kenshin, che dovrà scegliere continuamente fra la volontà di redenzione e l'oscuro passato di assassino. L'amore che sboccerà fra loro è una delle cose più belle dell'anime, intriso di delicatezza, dolcezza ma anche di spirito di sacrificio e ferrea determinazione.
Kaoru e Kenshin |
Il dojio si riempirà di ospiti inattesi, caratterizzati da un passato tragico e oscuro, i quali diventeranno compagni inseparabili di Kenshin; uno fra questi è Sanosuke Sagara, un lottatore di strada dal carattere schivo e problematico, apparentemente indifferente ai problemi del prossimo ma in realtà sempre pronto ad aiutare i più deboli. Sanosuke mostrerà inizialmente la volontà di porsi in competizione con Kenshin, ma poi con il trascorrere del tempo diventerà il suo più fedele amico e alleato.
Tutti i personaggi principali dell'anime sono caratterizzati in modo straordinario, consegnati alla realtà drammatica di un tempo incerto ma pregno di speranza e spirito di rinnovamento. Ciascuno, non solo condivide da amico o da avversario la tragicità della vita di Kenshin, ma vive egli stesso nel solco di una sua altrettanto significativa e personale tragicità, come se tutte le sofferenze, i tormenti ma anche le gioie dei personaggi dell'anime costituiscano nel loro insieme l'identità spezzata del Giappone nella metà del XIX secolo, sospesa fra tradizione e bisogno di modernità. L'anime è però capace molto spesso di trovare momenti di ironia e leggerezza senza per questo tradire lo spirito complessivamente drammatico del racconto. La sua ricchezza si esprime anche nella fedeltà ai fatti realmente accaduti e in questa prospettiva "Rurouni Kenshin" emerge come un meraviglioso romanzo storico: non vi è solo un estrema accuratezza nel delineare l'età Meiji in tutte le sue complicate trame e giochi di potere, l'anime espone in modo sorprendentemente fedele e curato anche l'europeizzazione della società e del costume dell'epoca, basti pensare alla citazione dei primi treni a vapore e delle navi costruite con lo scafo in acciaio, ma anche delle cibarie e degli abiti che provenivano dal vecchio continente. Il personaggio stesso di Himura Kenshin è stato ispirato da uno dei più grandi samurai del periodo Bakumatsu, di nome Kawakami Gensai, che frequentò effettivamente la cerchia degli Ishin Shishi e fu uno degli hitokiri (assassini) più efferati di quel periodo.
Kawakami Gensai |
Infine una precisazione, vi sono state altre due trasposizioni dal manga di Watsuki, due serie di OAV pubblicati, il primo in quattro episodi nel 1999 e il secondo in due episodi fra il 2001 e il 2002; sono rispettivamente il prequel della serie animata e il racconto della vita di Kenshin e di Karou negli ultimi anni della loro esistenza. Invece il film d'animazione uscito nel 1997 è un opera originale e non è tratto da alcun episodio specifico del manga. Gli OAV e il film, al contrario della serie, hanno avuto un adattamento in italiano.
Vi lascio con questo splendido estratto della soundtrack della serie animata. A presto.
2 commenti:
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