Oggi mi vorrei concentrare sul rapporto fra musica e anime, visto il mio amore per alcune colonne sonore che hanno accompagnato la mia ormai duratura passione per i cartoni animati giapponesi. Una premessa importante, intanto, quanto è importante l'esperienza sonora in una qualunque opera cinematografica? Direi fondamentale, almeno per il sottoscritto. Cosa sarebbe un film di Fellini senza l'accompagnamento musicale di Nino Rota, per esempio La Dolce Vita o Amarcord? La risposta è molto semplice, non sarebbero quei capolavori che sono. Un ottima colonna sonora è fondamentale per la riuscita estetica di un film ma esalta sopratutto il coinvolgimento emotivo: può procurare allo spettatore, semplici ma efficaci scariche di adrenalina lungo la schiena, o rapirlo letteralmente coinvolgendolo in un percorso di abbandono estatico.
In questo articolo ho inserito quattro esempi di come, secondo il sottoscritto, un anime non solo sia stato arricchito dalla sua componente musicale ma sia diventato un capolavoro anche grazie alla capacità della soundtrack di coinvolgere, emozionare e narrare una scena senza il supporto di un dialogo o di un narratore ma solo con la potenza della musica.
Il tema principale tratto da "Mononoke Hime"di Hayao Miyazaki, scritto dal grande maestro Joe Hisaishi. Il tema di musica classica è chiaramente temprato dalla sensibilità e dai gusti orientali del suo autore; si intitola "Legend of Ashitaka".
Un tema tratto dalla colonna sonora scritta da Yoko Kanno di quel meraviglioso quanto semisconosciuto OAV "Macross Plus", uscito ormai nel lontano 1994. Il tema che si intitola "Pulse" è un bellissimo pezzo pop elettronico con contaminazioni etniche tradizionali
Il prossimo pezzo è scritto, ancora, da Yoko Kanno ed è tratto invece da "Wolf's Rain", serie cult uscita nel 2002, prodotta dal mitico studio Bones (autore di quell'altro capolavoro chiamato "Eureka Seven"). Il pezzo di chiara matrice rock melodico si intitola "Heavens not enough" ed è cantato da Steve Conte, cantante e chitarrista statunitense che ha collaborato con molti artisti fra cui Paul Simon, Suzi Quattro e il grande Chuck Berry.
Per ultimo, vi presento una chicca che piacerà sicuramente al mio collaboratore Takezokensei; chi di voi ha mai avuto l'occasione e il piacere di vedere un anime chiamato "Monster"? In Italia non è mai uscito ma in rete si dovrebbe trovare una versione fansubbata. Ecco questo anime misconosciuto è semplicemente uno dei più grandi capolavori dell'animazione e in generale della cinematografia giapponese. "Monster" è una serie di 74 puntate tratta dall'omonimo manga di Naoki Urasawa (autore fra l'altro di quel "20th century boys" recensito sulle pagine di questo blog); la storia è ambientata nella Germania dell'Est durante gli anni '80 e narra la storia di un giovane e promettente medico la cui vita cambierà radicalmente per aver salvato un bambino che si rivelerà l'Anticristo.Non vi svelo di più sulla storia profondamente filosofica,complessa e avvincente, ora mi interessa parlare solo della splendida ending scritta da David Sylvian. La song è una delle mie preferite in assoluto, apparentemente è una ballata ma in realtà nasconde una sorta di requiem che narra il mistero della vita
Ecco a voi "For the love of life". Arrivederci
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